Oilà Masnada

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Rockerilla - novembre 2006

Il gruppo, che è di Parma, definisce la sua musica: Skatchanka che è una sorta di somma teorica di più generi, tutti rigorosamente 'vibe oriented', e che in parte sono il risultato di tutte le loro esperienze musicali precedenti.
Ovvero: dentro ci trovate un bel piattone a base di ska, swing, reggae, rock’n’roll, twist, 50's rock.
Roba da ballare, da skankare, da piedi picchiati sul dancefloor (quello vero) e via andare.
Cosa dire? Il risultato tiene. Che non vuol dire che il disco è strepitoso, ma significa che va dritto all’obiettivo.
Per intenderci, qualche anno fa, in piena Shandon mania, si sarebbero ritrovati poco ricchi ma famosi. E quindi oggi un ascolto lo meritano eccome.
A voi giudicare, secondo chi vi scrive, un buon prodotto.

[Mario Ruggeri]

Oilà Masnada

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Gazzetta Di Parma - 11 marzo 2006

La Skarnemurta ha già pubblicato un bel CD nel 2006 ("Una Pasion Me Domina"), ma questo è l'atteso debutto ufficiale nel mondo discografico.
La particolare ed esplosiva miscela de La Skarnemurta, tra ska e patchanka (v. Manonegra), da tempo attira sempre più pubblico.
Con "Oilà Masnada" la band dimostra di saper trasferire su disco l'energia e la vitalità dei loro concerti.

27 settembre 2004: Piazzale Picelli, Parma

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Gazzetta Di Parma
Skarnemurta, ricetta "live"
'La nostra aspirazione non è vendere dischi, ma suonare in giro per il mondo'


Neruda non come il poeta cileno Pablo, ma come la derivazione dell'italianissimo 'nel rudo', cioè il posto dove la band parmigiana La Skarnemurta ha trovato un gorilla di peluche elevandolo subito al rango di mascotte ufficiale.
E ora Neruda, da povero gorilla in fin di 'vita' qual'era, si è rigenerato con un'altra promozione: è diventato infatti il titolo del nuovissimo cd del gruppo, un live di 14 tracce registrato lo scorso 20 luglio al Parco Pellegrini.
A diversi brani di questo album e a qualche altro pezzo ripescato nel passato, La Skarnemurta ha dedicato il concerto di sabato sera in Piazzale Picelli, con l'obiettivo dichiarato di festeggiare il secondo compleanno del Canapaio Ducale.
Quindi, come ha detto il batterista Checco, 'un sodalizio antiproibizionista tra muscia e attività commerciale'.
Un sodalizio fra l'altro in continua evoluzione, attualmente composto, oltre che da Checco, da Gigi al basso, Garrincha Arjuna alla chitarra solista e alla voce, Bufo alla voce e alla chitarra, Johnny al trombone, El Indio alla tromba e Alex Moreno al sax.
Ospiti fissi Grazio all''intro' e alle percussioni (tumbao) e Luca Integrity alla voce (nella canzone Devilock).
Soltanto pseudonimi per una band che non punta sull'affermazione dell'individualità (emblematico in questo senso il brano Fuck The Leader) ma sul collettivo e sulle energie da condividere, nella scia degli indimenticati Mano Negra di Manu Chao.

La dimensione live si addice a La Skarnemurta, che sabato, in un'ora di show (una durata che in mezzo alle case di Piazzale Picelli non avrebbe potuto essere superiore), ha proposto una musica contagiosa per i tanti giovani presenti, mescolando tanti generi intorno allo ska e alla sua inconfondibile ritmica.
Una 'skatchanka' pervasa di rock'n'roll, reggae, funk, punk e swing, multietnica e cosmopolita pure nella scelta di incrociare le lingue italiana, inglese, spagnola e francese.
Da Gorilla A Go Go a Barceloneta, da La Sangre De Genova a Chez Toi e a Ti Ho Visto: tutte canzoni scritte in comunione dalla band, capace anche di riarrangiare cover internazionali d'autore.
Dopo sei anni di vita e due dischi autoprodotti (Una Pasion Me Domina del 2002 e il nuovo Neruda dal vivo) 'l'aspirazione de La Skarnemurta (sono parole di Gigi e Alex) non è tanto vendere dei cd, quanto piuttosto suonare in giro per il mondo. Perciò siamo alla ricerca di un'agenzia che ci faccia suonare ovunque.

[Fa.M.]